Sono due piccole costellazioni australi confinanti e strettamente imparentate dal punto di vista mitologico. Inoltre, proprio perché confinanti, culminano in meridiano all'incirca nello stesso tempo, per cui mi pareva logico presentarle insieme.
Diciamo subito che entrambe sono note sin dal tempo di Eudosso, vissuto nel IV secolo a.C. e le troviamo collegate al mito di Apollo. Questi aveva inviato un corvo, che allora era un uccello dal candido piumaggio, a prendere dell'acqua con una coppa o vaso (termini meno eloquenti che traducono il più austero crater); avendo fame, però, il volatile si era attardato su un albero di fichi e dopo aver fatto ritorno alla divinità, che l’aspettava impazientemente, inventò la scusa di essere stato trattenuto da un grosso serpente marino; Apollo lo punì facendolo diventare nero, ma lo portò egualmente in cielo assieme alla coppa e al serpente che altri non poteva essere se non la gigantesca Idra.
Le stelle più luminose del Crater potrebbero effettivamente far pensare, con un po' di fantasia che in questi casi non guasta mai, a un coppa inclinata; si tratta tuttavia di stelle deboli e dal momento che la costellazione è interamente situata a declinazione negativa sarà opportuno disporre di un sito buio di montagna dove l'aria è maggiormente tersa.
Alfa Crateris, nota col nome arabo di Alkes ("la brocca"), è la più occidentale della costellazione; di colore giallo-arancio è quasi 60 volte più brillante del Sole e distante 170 anni luce. Sono già sufficienti questi pochi dati per capire che deve essere situata al di sopra della Sequenza Principale e appartiene pertanto al ramo delle giganti.
Beta, la più meridionale dell’asterismo, è 90 volte più luminosa del Sole, ma posta alla distanza standard apparirebbe più brillante della precedente, perché, essendo bianca, la maggior parte della sua luminosità cade nella regione del visibile; detto in termini più tecnici, possiede una magnitudo assoluta bolometrica — ossia misurata su tutto lo spettro elettromagnetico — molto simile a quella puramente ottica. La distanza di Beta Crateris, è di 260 anni luce.
Poco più brillante della Beta, e sempre di colorazione bianca è la Gamma, una doppia situata praticamente al centro della costellazione. Non è tuttavia un coppia facile da sdoppiare: una debole compagna di magnitudo 9.6 si trova a soli 5" verso est (precisamente in angolo di posizione 96°) e solo un elevato ingrandimento permette di discernerla dal bagliore della stella principale. Un 15 cm. è sufficiente, ma è preferibile un rifrattore da 10 centimetri o, al limite, uno Schmidt-Cassegrain per evitare eventuali fastidiosi artefatti causati dalla crociera reggi-secondario. Gamma Crateris è 15 volte più brillante del Sole ed è lontana 80 anni luce.
Delta, contrariamente alle aspettative, è la stella più brillante della costellazione, gialla e di classe spettrale appena più avanzata del Sole; è distante poco meno di 200 anni luce ed è 110 volte più brillante della nostra Stella.
A differenza del Crater, il Corvo è facile da identificare per via dell'inconfondibile asterismo foggiato a quadrilatero e situato a poco meno di una spanna a sud ovest di Spica (ricordiamo che una spanna osservata col braccio teso sottende un arco di circa 20 gradi). Anche in questo caso la Alfa, situata molto a sud presso il confine con l'Idra, non è la più brillante della costellazione, primato che spetta invece alla Gamma. Se però, limitatamente a questo quadrilatero, seguiamo il consueto ordine alfabetico dovremmo cominciare con la Beta; questa è una gigante gialla, di colore e temperatura identici a quelli del Sole, ma dotata di una luminosità 130 volte superiore. È un astro di magnitudo 2.6 situato a una distanza di quasi 140 anni luce. Percorrendo una delle diagonali del quadrilatero arriviamo alla Gamma, la stella più brillante del Corvo; porta il nome sconosciuto di Gienah Gurab, derivante dall'arabo al-janāħ al-ghirāb al-yaman, che significa "l'ala destra del corvo", nonostante che nelle rappresentazioni moderne sia in realtà situata nell'ala sinistra del nero volatile. È una gemma azzurra distante 165 anni luce con temperatura superficiale di 12400 °K, un raggio 4.2 volte quello solare e 200 volte più brillante della nostra stella. La massa è oltre 4 volte quella del Sole e come tale avrà una vita relativamente breve; questa è stimata attorno ai 160 milioni di anni di vita e ci si aspetta quindi una sua imminente (in termini astronomici s'intende) dipartita dalla Sequenza Principale per esplodere in futuro come supernova, sempre che nel frattempo non perda una frazione significativa della sua massa. La composizione chimica di Gamma Corvi è piuttosto anomala, in quanto mostra alti livelli di mercurio e manganese e livelli insolitamente bassi di alluminio e nichel. Fa parte delle stelle al mercurio-manganese, un gruppo di stelle che mostra abbondanza di questi elementi, la cui rappresentante più conosciuta è Alpheratz (α Andromedae).
Seguendo verso est il lato settentrionale arriviamo alla Delta, Algorab, che in arabo significa semplicemente "il corvo", una stella doppia alla portata di piccoli telescopi nonostante il forte sbilanciamento nella luminosità delle componenti; la primaria, bianco-azzurra, è infatti accompagnata da una debole stellina di magnitudo 9.2 alla distanza di 24 secondi in angolo di posizione 214 (ossia a sud-ovest). Impiegando un'ottantina di ingrandimenti questa distanza si porta al valore apparente di circa mezzo grado, le dimensioni sottese dalla luna piena, un valore più che sufficiente per osservare il sistema anche in un cannocchialino di soli 50 mm.; la coppia si trova alla distanza di quasi 90 anni luce.
Infine, percorrendo l'altra diagonale del quadrilatero, chiudiamo questa nostra ampia e concisa rassegna stellare con la Epsilon Corvi, una gigante arancione distante 300 anni luce e 440 volte più brillante del Sole.