Lo Scultore è situato subito a est del Pesce Australe ed è considerato, assieme a una decina di altre, una delle costellazioni "inutili", in quanto ideate raccogliendo qua e là alcune stellucce spesso sottratte ad altre costellazioni più note e vistose.
Chiamata originariamente da La Caille Apparatum Sculptoris, ossia il Banco dello Scultore, la piccola costellazione copre 475 gradi quadrati e pur essendo molto bassa è racchiusa entro i -40 di declinazione, per cui può essere osservata nella sua interezza da ogni località italiana.
Nessuna delle sue stelle è però più brillante della 4ª grandezza e difatti l'eventuale interesse per lo Scultore è legata ad alcune galassie senza dubbio note, ma non facili da scovare nella foschia che di sovente si addensa all'orizzonte. Ne presenteremo un paio, ossia NGC 55 ed NGC 300, entrambe scoperte da James Dunlop nel 1826 ed entrambe osservabili con piccoli telescopi amatoriali. La prima è situata praticamente al confine con la Fenice (Phoenix); nonostante possieda una struttura costituita da un disco appiattito, un bulge centrale attraversato da bande oscure di polveri, nonché alcune piccole regioni di palese formazione stellare, NGC 55 non è considerata una tipica galassia spirale ed è invece classificata come una irregolare barrata. Ancora oggi non è sicura la sua appartenenza al Gruppo dello Scultore, dal momento che la sua distanza non è superiore ai 7 milioni di anni luce, mentre quella media del Gruppo ammonta a circa 10 milioni di anni luce.
NGC 55 tratta dal sito di Wikimedia Commons
Visualmente si presenta come un fuso di luce molto grande, anche se nel complesso appare piuttosto debole, orientata da WNW a WSE e con dimensioni di circa 20'×4' (fotograficamente è ancora più grande!); possiede un'estesa zona centrale più brillante orientata nella stessa direzione, ma palesemente decentrata verso ovest; c'è una stellina brillante quasi a ridosso del bordo orientale e altre due più deboli a pochi primi verso sud e sud-ovest; date le sue dimensioni non conviene spingere troppo gli ingrandimenti, ma nemmeno utilizzarne troppo pochi per non enfatizzare troppo il fondo cielo facendo perdere prezioso contrasto; ad esempio, con un 20 centimetri ne consigliamo una 50-ina. Delle due galassie, questa è la più bassa, situata a una declinazione di circa -39°; a metà novembre culmina a un massimo di 6 gradi sull'orizzonte, alla latitudine di Milano, e a circa 13 gradi a quella di Palermo.
NGC 300 ottenuta col Ritchey-Chrétien da 14.5"
dell'Osservatorio di Antilhue nel Cile
NGC 300, distante poco più di 6 anni luce, è invece molto più debole, pur avendo una magnitudo integrata solo appena superiore, nel senso che è assai stemperata sul fondo cielo e presenta una luminanza superficiale molto bassa. Più che altro è visibile la zona centrale sulla quale si stagliano 4 stelline — di cui una brillante — poste a trapezio irregolare. A differenza della precedente, questa galassia è vista quasi di pianta, come M33 con la quale condivide molte somiglianze, fra cui una certa dovizia di noduli luminosi in corrispondenza dei bracci spirale; questi sono però difficilissimi da cogliere visualmente a causa delle condizioni molto critiche nelle quali si viene a trovare un oggetto così basso sull'orizzonte. Tuttavia può rivelarsi interessante un piccolo trucco: quello, cioè, di impiegare a bassi ingrandimenti un filtro deepsky. I filtri interferenziali non sono notoriamente indicati per oggetti come le galassie o gli ammassi stellari che emettono su tutto lo spettro. Ma il deepsky presenta una banda passante piuttosto larga, per cui mentre la luminosità di fondo cielo viene sensibilmente abbattuta, quella della galassia diminuisce molto di meno a causa delle numerose zone di emissione presenti nei bracci. E il tutto si traduce in un contrasto maggiore. Anche in questo caso consigliamo una 50-ina di ingrandimenti su un'apertura di 20 cm.
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Galassia | AR | Dec | Dim. | Mag | Tipologia |
NGC 55 | 00h15m08s | -39°12.9' | 30'×5' | 7.9 | irregolare barrata |
NGC 300 | 00h54m54s | -37°41.0' | 20'×15' | 8.3 | spirale SA(s)d |