Se provate a chiedere a un astrofilo dove si trovano Alfa e Beta Sagittarii, molto probabilmente non saprebbe rispondervi. E non tanto per il fatto che, con le moderne montature automatizzate, si è un po' persa la visione diretta delle costellazioni, ma per tre motivi molto semplici. Il primo è che quando si parla del Sagittario il pensiero corre immediatamente al suo asterismo principale, vale a dire quel gruppo di 8 stelle comunemente noto come "teiera", dimenticando, quindi, che la costellazione è in realtà ben più vasta; il secondo motivo è che le due stelle sopra menzionate, contrariamente a quanto succede nella maggioranza dei casi, non sono le più brillanti della costellazione (il primato spetta infatti alla Epsilon, di magnitudo 1.8, mentre Alfa e Beta sono solamente di quarta grandezza); il terzo motivo, infine, è che si trovano a declinazioni molto basse, a mala pena accessibili agli abitanti del Centro-Nord dell'Italia.
Alfa Sagittarii, situata a -40° di declinazione, possiede anche il nome arabo Rukbat ("il ginocchio dell'arciere"); è una stella azzurra di distante 170 anni luce e una 60-ina di volte più brillante del Sole.
Il Microscopium in un'immagine tratta dall'atlante celeste di Johann Elert Bode (1801)
Beta è in realtà formata da due componenti, ovviamente denominate Beta1 e Beta2, situate all'estremità meridionale del Sagittario a una declinazione di -45°; sono separate da poco più di 20 primi in direzione nord-sud; Beta1, azzurra e leggermente più brillante, è distante 380 anni luce, mentre Beta2, bianco-gialla si trova a 135 anni luce. Sono dunque sufficienti questi pochi dati per capire che non si tratta di due stelle fisicamente legate. La coppia può essere interessante se osservata con un buon binocolo da una postazione completamente sgombra verso sud (come il terrazzo di un rifugio di montagna), tenendo comunque presente che nel centro-nord si limita a lambire l'orizzonte (occhio quindi a non confonderla con eventuali luci spurie!).
La parte più meridionale del Sagittario si trova alla stessa declinazione di quella più meridionale del Microscopium, una delle 14 costellazioni inutili create dall'abate Nicolas-Louis de Lacaille a partire dal 1751, quando si era recato al Capo di Buona Speranza per studiare il cielo dell'emisfero australe.Abbiamo detto "inutili" perché di fatto queste piccole costellazioni, costituite per lo più da deboli stelline, sono assolutamente insignificanti e il loro scopo era più che altro quello di riempire alcuni vuoti celesti lasciati fra costellazioni più importanti. Anziché onorare importanti figure mitologiche, Lacaille si era proposto di immortalare alcuni strumenti scientifici come, appunto, il microscopio, il telescopio, l'ottante, l'orologio, la fornace e via dicendo.
La gx NGC 6925 (© Carnegie-Irvine Galaxy Survey)
Se si eccettua l'estremo nord d'Italia, il Microscopium è dunque interamente visibile dalla nostra Penisola. Occupa 210 gradi quadrati, ma è formato da stelle debolissime, dal momento che le due più brillanti, Gamma ed Epsilon, sono appena di magnitudo 4.7! Nondimeno, in questa piccola plaga celeste sono presenti alcune galassie alla portata di strumenti amatoriali a partire dai 20 cm in su. Ne presenteremo un paio fra quelle più evidenti e situate a declinazioni ancora...accettabili.
NGC 6925 è forse, delle due, quella meno difficile. Si trova a 1.5 gradi a est dal confine col Sagittario e in un telescopio da 25 cm a circa 120 ingrandimenti si presenta debole ed estesa, molto allungata da nord a sud con dimensioni grosso modo di 3'×1'; alcune stelline percettibili solo a momenti dovrebbero trovarsi sovrapposte alla galassia, ma è molto difficile stabilirne l'esatta posizione.
NGC 6923, situata a poco più di 1' NNW della precedente, è molto debole, e di luminosità uniforme; in visione distolta, a circa 150x, appare di luminosità uniforme, poco allungata da est a W con dimensioni di 90"×45"; una stellina abbastanza brillante di 13-esima si trova quasi a ridosso verso nord-ovest.
(tieni lo smartphone in orizzontale)
Oggetto | AR | Dec | Dim. | Mag | Tipologia |
Alfa Sgr (Rukbat) | 19h23m53s | -40°36.9' | — | 4.0 | spettro B8 |
Beta1 Sgr | 19h22.38m | -44°27.4' | — | 4.0 | spettro B8 |
Beta2 Sgr | 19h23m13s | -44°48.0' | — | 4.3 | spettro F2 |
NGC 6923 | 20h31m39s | -30°49.9' | 2.4'×1.2' | 12.0 | spirale barrata |
NGC 6925 | 20h34m20s | -31°58.8' | 4.5'×1.3' | 11.3 | gx spirale |