Pegaso è una costellazione molto estesa che occupa 1121 gradi quadrati della volta celeste ed è facilmente riconoscibile da un ampio asterismo noto come il Grande Quadrato. In realtà, la stella nord-orientale di questo quadrato appartiene alla confinante Andromeda, tant'è che su tutti gli atlanti è di fatto riportata come α Andromedae; anticamente, però, questa stella era conosciuta come δ Pegasi, oggi mancante.
La maggior parte delle riproduzioni di Pegaso, il mitico cavallo dai vanni dorati sorto dal sangue di Medusa, l'orribile gorgone decapitata da Perseo accorso in aiuto di Andromeda incatenata, raffigurano solo la parte anteriore dell'animale curiosamente capovolto; la testa è usualmente rappresentata dalla ε Pegasi, mentre le zampe anteriori sarebbero individuate l'una da η e π e l'altra da μ, λ, ι e κ; più incerta è l'ubicazione delle ali, a volte indicata da quel gruppo di stelline a circa 6 gradi sud-est della coppia ξ e ζ. Infine, abbiamo il corpo del cavallo raffigurato dal Quadrato, situato all'estremità orientale della costellazione e da questo inizieremo la presentazione delle stelle principali. Da notare, infine, che il mito di Perseo e Medusa è talvolta associato a quello dell'eroe Bellerofonte. Costui, vantandosi delle proprie gesta, aveva tentato di cavalcare Pegaso sino alla dimora degli dèi; Zeus, adirato da tanta audacia, mandò un grosso insetto a trafiggerlo; Bellerofonte cadde da cavallo rovinando al suolo, mentre il cavallo alato fu accolto nel reame celeste.
α Pegasi, talora conosciuta col nome di Markab ("sella"), è situata al vertice sud-occidentale del Quadrato; è una stella bianco-azzurra di grandezza 2.5 e distante 133 anni luce; appartiene alla Sequenza Principale e se fosse avvicinata alla distanza standard di 10 parsec brillerebbe di magnitudine -0.5; a conti fatti, risulta oltre un centinaio di volte più brillante del Sole.
Proseguendo di 13 gradi esattamente verso nord, incontriamo la β in arabo Scheat ("la parte superiore del braccio", ma tradotto a volte anche con "spalla"); probabilmente non ha nulla a che fare col Pegaso e si riferisce a qualche altra figura mitologica di cui non abbiamo più memoria. È una variabile semiregolare di classe spettrale avanzata. L'ampiezza della variazione è abbastanza modesta, di mezza magnitudine, con periodo medio di 38 giorni; è una gigante rossa distante circa 180 anni luce e, quand'è al massimo, arriva a essere quasi 300 volte più brillante del Sole.δ
γ occupa il vertice sud-orientale del Quadrato ed è altresì nota col nome di Algenib , tradotto con "ala" o "fianco" a seconda delle fonti. È una gigante azzurra distante 490 anni luce e 1250 volte più brillante del Sole. Presenta debolissime variazioni di luminosità, inferiori al decimo di magnitudo e rivelabili, pertanto, solo con un fotometro.
Infine, risalendo di 14 gradi verso nord, giungiamo al vertice nord-orientale del Quadrato che, come accennato, altro non è se non Alfa Andromedae (o se preferite δ Pegasi), in arabo conosciuta come Alpheratz ("la spalla del cavallo") o Sirrah ("ombelico"), stella bianca di seconda grandezza distante 100 anni luce e 125 volte più brillante del Sole.
Riteniamo sia opportuno considerare anche la ε, perché sia pure per pochi centesimi di magnitudine, è la stella più brillante dell'intera costellazione, ossia quando la Beta non si trova al massimo di luce (ed escludendo ovviamente Alpheratz). ε Pegasi è conosciuta come Enif ("naso") ed è una supergigante rossa molto giovane — ha un'età stimata di 20 milioni di anni — distante oltre 680 anni luce e 5000 volte più brillante della nostra Stella. Alcune volte sono stati osservati repentini incrementi di luminosità, e ciò avvalora l'ipotesi che sia soggetta a potenti flares come quelli che si verificano sul Sole, seppure su scala decisamente superiore.