È una tipica costellazione invernale in parte circumpolare, dal momento che si estende dai 56 ai 28 gradi di declinazione; estesa 657 gradi quadrati, è dominata dalla brillante Capella (Alfa Aurigae), la 6ª stella più luminosa del firmamento. Il termine capella è latino e significa "capretta"; secondo la mitologia venne infatti identificata con la capra Amaltea, la nutrice di Giove, che si era spezzata un corno contro un albero; le ninfe lo raccolsero e lo coronarono di fiori, onde Giove promise loro che da questo corno sarebbe scaturito tutto ciò che avessero desiderato; per questo fu chiamato "corno dell'abbondanza" o cornucopiae.
Le componenti A e B di Capella risolte dal Cambridge Optical Aperture Synthesis Telescope.
Capella è una stella dello stesso spettro e temperatura superficiale del Sole, ma, a parte ciò, ha ben poco in comune con l'astro diurno. Innanzi tutto è una doppia spettroscopica le cui componenti, risolte con un interferometro, hanno mostrato una separazione di soli 5 centesimi di secondo d'arco! Ricordiamo che le doppie spettroscopiche sono stelle binarie con le componenti talmente vicine da non potersi separare mediante telescopi usuali e che vengono quindi riconosciute come tali solo dallo sdoppiamento periodico delle righe spettrali. Inoltre, le due stelle del sistema sono più massicce del Sole, con masse pari rispettivamente a 2.7 e 2.6 volte quella solare, il che le pone, in riferimento al diagramma HR, nel ramo delle giganti. Combinando la loro distanza apparente con quella a cui il sistema è situato da noi (circa 45 anni luce), mediante una semplice relazione trigonometrica possiamo determinare la distanza effettiva delle componenti che risulta così essere di un centinaio di milioni di chilometri.
Trovandosi a una declinazione di 46 gradi, Capella è circumpolare per chi osserva dalla latitudine di Milano, o meglio ancora dalla cerchia delle Alpi, anche se i marcati fenomeni di estinzione atmosferica, inevitabili a ridosso dell'orizzonte, ne rendono problematica l'identificazione quando si trova alla minima altezza. Qualche visitatore può tentare di cercarla in luglio attorno alla mezzanotte.
Se Capella è molto luminosa, tutte altre quattro stelle del caratteristico pentagono dell'Auriga sono facilmente visibili, in quanto relativamente brillanti. Beta per esempio, è una stella bianca di 2ª grandezza distante 70 anni luce che occupa il vertice nord-orientale del pentagono; è una doppia con le componenti molto sbilanciate dal momento che la secondaria è una debole stellina di 10ª di 10ª separata di 3' dalla primaria; quest'ultima è anche una variabile a eclissi, ma con un'ampiezza di luce trascurabile che ammonta sì e no un decimo di magnitudine.
Spostandoci di 8 gradi esattamente direzione sud dalla precedente troviamo Theta Aurigae, di 3ª grandezza, bianco-azzurra distante un'ottantina di anni luce; è una tripla, ma è molto difficile da risolvere, perché una compagna di 7ª è situata a soli 3 a 4 secondi dalla principale. A neppure 1' verso nord-ovest troviamo una seconda compagna di magnitudo 10,6 già visibile in un 114 / 900 ad alti ingrandimenti.
Proseguendo verso sud-ovest per 11 gradi, incontriamo Gamma Aurigae, meglio conosciuta come Beta Tauri, perchè in comune ostante costellazione del Toro; è un bell'astro azzurro di 2ª grandezza, distante 130 anni luce.
Infine, ecco Yota, la stella più occidentale del pentagono; è una gigante rossa distante 270 anni luce e quasi 700 volte più luminosa del Sole. Data la distanza certamente non indifferente, appare visualmente come una comune stella di 3ª grandezza, ma già con un binocolo è possibile notare la sua caratteristica colorazione.