Toro
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È una bella costellazione invernale che copre 800 gradi quadrati. Mitologicamente è intimamente legata alla Pleiadi e a Orione, ma la sua importanza è soprattutto dovuta al fatto che in tempi antichi, quando si cominciarono a delineare le costellazioni, il punto gamma cadeva nei pressi di Aldebaran; questa stella, assieme ad Antares, Regolo e Fomalhaut costituiva la quaterna delle stelle regali che regolavano il cammino del Sole.
Il toro ci riporta con la mente a quell'animale dal manto candido, forse il bue Api, nel quale si era trasformato Zeus allo scopo di rapire Europa, figlia (sorella, secondo altre versioni) di Fenice, l'eroe sovrano ed eponimo della Fenicia.
La stella più brillante della costellazione, Alfa Tauri o Aldebaran ("colui che segue") non può sfuggire neppure allo sguardo più disattento: è una bellissima gemma rossastra di prima grandezza situata a est delle Yadi, un gruppo di stelle relativamente brillanti di cui però Aldebaran non fa parte. Questa stella è una gigante rossa di tipo spettrale K5 distante 53 anni luce e di diametro pari a 35 volte quello del Sole; se si trovasse al posto del Sole arriverebbe quasi a fagocitare Mercurio durante la sua marcia di avvicinamento al perielio! Lo stadio di gigante rossa costituisce un aspetto notevole nella sequenza evolutiva della maggior parte delle stelle; in particolare, per stelle di massa non superiore alle 1,4 masse solari l'espansione (e conseguente raffreddamento) dell'involucro esterno avviene pressoché in concomitanza della contrazione delle zone centrali e la conseguente formazione di un piccolo nucleo compatto e denso di gas degenerato, ossia profondamente alterato nella sua struttura atomica a causa della fortissima pressione gravitazionale cui è sottoposto. Una volta che questo involucro si sarà disperso nello spazio, rimarrà ciò che gli astronomi chiamano una "nana bianca". A un destino del genere non potrà certamente sottrarsi il Sole, ma solo fra alcuni miliardi di anni...
La seconda stella in ordine di luminosità è la Beta, chiamata in arabo Al-Nath e significa "l'estremità": essa rappresenta infatti la punta del corno superiore dell'animale ed è in comune con l'adiacente costellazione dell'Auriga (Gamma Aurigae). È una stella azzurra di magnitudo 1.65, distante 130 anni luce e 290 volte più brillante del Sole.
Anche Zeta Tauri è azzurra ed è una gigante 730 volte più luminosa del Sole; presenta una magnitudo di 3.2 ed è distante oltre 400 anno luce.
Nel Toro sono presenti alcune doppie facili, dai piacevoli contrasti cromatici le cui componenti si possono separare col binocolo. Le elenchiamo brevemente:
Phi Tauri è costituita da una stella arancione e da una bianco-gialla di magnitudini rispettivamente 5 e 8.6 separate da 52" in angolo di posizione (A. P.) 250.
Theta1 e Theta2 fanno parte del grande ammasso aperto delle Yadi distante circa 135 anni luce; la prima delle due è gialla, di magnitudo 3.8, mentre la seconda bianca, di 3.4 e sono separate da 5'.5 in A. P. 350; è dunque una coppia larga che può essere risolta a occhio nudo.
Sigma Tauri è una coppia ancora più larga, ma non dovrebbe appartenere alle Yadi: le componenti, di magnitudo quasi eguale, sono 2 stelle bianche di 5ª grandezza separate da oltre 7' in A. P. 193.
Chi possiede un 20×80 dia anche un'occhiata alla Chi situata a sud della Phi; questa coppia è un po' più difficile perché una primaria azzurra di magnitudo 5.4 è accompagnata da una stellina gialla di 8.3 a una distanza di 19" in A. P. 24.

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