Sestante
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È una delle 7 costellazioni introdotte da Hevelius nel suo Prodromus Astronomiae nel 1680. L'astronomo polacco aveva voluto riunire alcune stelle, in verità piuttosto deboli, per rappresentare il Sextans Uraniae, il sestante astronomico, che allora era molto utile per la navigazione e di cui si era servito, negli anni precedenti, per rilevare le posizioni degli astri.
Un sestante nautico
Quando infatti appare la Stella Polare significa che il cielo è abbastanza scuro, dato che il Sole si trova a una dozzina di gradi sotto l'orizzonte; questo è l'inizio di ciò che è conosciuto come crepuscolo nautico, perché serviva anticamente ai naviganti per fare il punto con lo strumento. Prima di questo momento l'operazione non era possibile, in quanto col cielo ancora troppo chiaro la Polare non era visibile; dopo diveniva arduo, perché in un cielo troppo scuro era invece l'orizzonte a non essere più visibile; con un sistema di specchi il navigante doveva portare la Polare sull'orizzonte ed era quindi importante che entrambi fossero visibili (oggi il punto si effettua col sistema GPS facendone venir meno l'aspetto romantico, dal momento che la Polare ha ormai perduto la sua funzione). Secondo un'altra tradizione nel Sestante vi sarebbe invece raffigurata Urania, la musa dell'astronomia, figlia di Zeus e di Mnemosine.
La piccola costellazione stava per cadere nell'oblio, quando nel 1643 il cappuccino boemo Antonio de Rheita, dopo aver mirato il volto di Gesù sul leggendario sudario della Veronica, aveva creduto di scorgerne le sembianze nella disposizione delle stelline principali. Questo Rheita, tuttavia, era solo un mistico privo di cognizioni scientifiche, tant'è che lo stesso Flammarion, nel sua celebre opera "Les Etoiles et les curiosités du ciel", edita a Parigi nel 1872, ci presenta la riproduzione del Volto della Veronica accompagnandola con un suo commento altamente ironico.
Riguardo a Hevelius la musica è invece ben diversa: è doveroso ricordare, a titolo di curiosità storica, che oltre esser stato un astronomo dotato di vista acutissima (si dice che preferisse osservare a occhio nudo piuttosto che in rudimentali telescopi otticamente imperfetti!) e ad aver redatto una mappa lunare decisamente migliore dei disegni e delle stampe dell'epoca, era stato anche il primo a presentare un progetto del "telescopio binoculare", antesignano del nostro binocolo, introducendo i termini oculare e obbiettivo che sarebbero successivamente entrati nel lessico consolidato dell'ottica.
L'unica stella di 4ª grandezza è Alfa Sextantis, una stella bianco-azzurra distante poco meno di 300 anni luce e circa un centinaio di volte più brillante del Sole. Le altre 2 stelle meno deboli sono la Beta bianco-azzurra di 5ª grandezza e Gamma, di spettro simile con magnitudo 5.2. Queste 3 stelline formano un piccolo triangolo rettangolo allungato in direzione E-W e coi cateti disposti secondo le direzioni cardinali.

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