Scudo di Sobieski
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Questa piccola costellazione interamente australe situata piena Via Lattea, proprio a cavallo dell'equatore galattico, è estesa poco più di 100 gradi quadrati ed è conosciuta semplicemente come lo Scudo. Non era tuttavia nota nell'antichità (le sue stelle più brillanti facevano originariamente parte della contigua costellazione dell'Aquila) e fu introdotta soltanto nel XVII secolo da Hevelius nella sua Uranographia per ricordare la liberazione di Vienna dal dominio turco. L'asterismo, infatti, era originariamente denominato Scutum Sobiescianum in memoria dell'ultimo re di Polonia Giovanni III Sobieski 1674-1695), assurto agli onori della storia e del cielo dopo la storica vittoria che segnò il definitivo arresto della spinta espansionistica ottomana in Europa. Se ne escludiamo alcune che si sono oramai perse nelle nebbie del passato, si può affermare che lo Scudo è attualmente l'unica costellazione con origini prettamente politiche.
Immagine a grande campo della Via Lattea estiva ripresa dal celebre astrofotografo Akira Fuji; nel riquadro in giallo c'è la piccola costellazione dello Scudo Essendo costituita da stelle che non superano la 4ª grandezza non si può definire una costellazione appariscente; passeremo brevemente in rassegna le prime 4 che, assieme, costituiscono una losanga e danno un'idea ben approssimata dell'estensione da nord a sud dello Scudo di Sobieski.
Cominciamo dunque con la Alfa, che è l'unica stella appena più brillante della magnitudine 4. E una gigante giallo-arancio distante 180 anni luce dalla Terra e una luminosità intrinseca pari a 70 volte quella del Sole; si trova grosso modo al centro dell'asterismo.
Beta Scuti, situata presso il bordo settentrionale della costellazione, è una stella giallognola di magnitudo 4.2. Pur avendo un indice di colore (e quindi una temperatura superficiale) del tutto simile al Sole, è però un astro molto grande e luminoso, 360 volte più brillante della nostra stella e distante poco meno di 500 anni luce da noi.
Al capo opposto della costellazione, verso sud-est, troviamo la Gamma che può già essere annoverata fra gli astri di 5ª grandezza. E una stella bianca, distante 146 anni luce e una ventina di volte più brillante del Sole; la si può considerare un classico membro della Sequenza Principale.
Infine Delta Scuti è una stella bianco-giallastra di magnitudo 4.7, 36 volte più brillante del Sole e distante 190 anni luce. Assieme alla Epsilon, ubicata a meno di un grado verso NNE, viene utilizzata dai visualisti per trovare l'ammasso aperto M26.
È doveroso, prima di chiudere, menzionare R Scuti, situata a 1 grado di distanza a sud della Beta, un'interessante variabile scoperta da Piggot nel 1795 e che in 135 giorni muta il suo splendore tra la magnitudo 4.4 e la 8.2. Quando è al massimo è dunque la terza stella più brillante dello Scudo e può essere facilmente vista a occhio nudo! Più difficile è invece apprezzarne la variazione di colore cui è soggetta nel corso del ciclo, quando cambia dalla classe spettrale G alla K. R Scuti, assime alla sunnominata stella Beta, si trova al margine settentrionale di un vasto e brillante addensamento della Via Lattea noto come Nube dello Scudo: si tratta di un addensamento visibile a occhio persino dai cieli suburbani e diviene impressionante se osservato da località di montagna, soprattutto da quelle situate in Sicilia dove una differenza di altezza di quasi una decina di gradi fanno un'enorme differenza rispetto ai siti montani delle Alpi. Pur essendo cospicua nell'immagine pubblicata, la Nube, e in generale la porzione di Via Lattea ivi presente, non è però semplice da risolvere a occhio nudo come avviene per alcune zone del Cigno, poiché fa parte di un braccio situato all'interno nella Galassia e quindi molto più distante. Anche gli osservatori del cielo australe, quando contemplano la grandezzata di stelle presenti nella piccola costellazione della Norma, si trovano nelle stesse condizioni: questa nube stellare si trova infatti tra il Sagittario e l'invisibile Centro Galattico.

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